Russia e Stati Uniti: la fine e l’inizio di nuove relazioni



Ormai dal 2014, le relazioni tra Russia e Stati Uniti hanno visto un’importante crisi iniziata con l’annessione della Crimea da parte della Russia, accusata inoltre di sostenere militarmente e con armamenti i combattenti ucraini filorussi. La decisione del Presidente Vladimir Putin ha portato a numerose sanzioni e all’estromissione dal G8, con sanzioni economiche sul mercato dell’import/export.

Nel 2015 si assiste ad un ulteriore peggioramento delle relazioni, causate dall’intromissione da parte della Russia nel conflitto siriano in sostegno alle forze armate di Bashar al-Assad. Durante la guerra in Siria, sono stati riportati numerosi casi in cui i bombardamenti russi hanno causato la morte di civili, aggravando quindi la propria posizione ma confermando il proprio ruolo de facto nella questione del Medio Oriente.

La débâcle totale delle relazioni si ha a Dicembre del 2016 quando, in risposta al presunto attacco hacker da parte della Russia (che avrebbe influenzato il voto delle elezioni presidenziali tra la candidata democratica Hillary Clinton e il repubblicano Donald J. Trump, a favore di quest’ultimo), il Presidente degli Stati Uniti ha disposto l’espulsione di 35 diplomatici russi e la chiusura di 2 compound, utilizzati per attività di intelligence da parte dei servizi segreti russi, secondo quanto riferito dal Presidente Obama.

In prima battuta, il Ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, ha dichiarato di voler far espellere di conseguenza, 35 diplomatici americani presenti nel territorio russo, ma il Presidente Vladimir Putin ha preferito percorre una strada “più diplomatica”, dichiarando che nessun diplomatico americano avrà problemi e che nessuna espulsione avrà luogo. Tale decisione è stata adottata anche grazie all’intervento del Presidente eletto Trump, il quale ha mostrato un diretto interesse e totale disponibilità nella risoluzione dell’ennesimo “conflitto” tra Obama e Putin.

Le tensioni tra Russia e Stati Uniti hanno portato ad un rafforzamento dei rapporti tra quest’ultimi e le Repubbliche Baltiche: la Russia infatti, considerata come una “minaccia” da entrambi gli schieramenti, ne ha indirettamente rafforzato la cooperazione. Nello specifico, gli Stati Uniti mettono a disposizione le proprie conoscenze in ambito strategico e militare con strumentazione di ultima generazione. Dall’altra parte invece, Estonia, Lettonia e Lituania sono a conoscenza del modus operandi militare e informatico della Russia, tattiche che potrebbero essere utilizzate per colpire i Governi occidentali. Lo scacchiere internazionale, dal 20 Gennaio 2017, potrebbe subire importanti cambiamenti con il prossimo Presidente degli Stati Uniti Trump, ma quali le conseguenze per l’Europa e, più in generale, per gli alleati della NATO?